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Pubblica Assistenza Croce Verde Noceto

Era l’anno 1909 quando Achille Milli, presidente della Società operaia di mutuo soccorso “Lavoro e Fratellanza”, comunica al Sindaco Alberto Cotti che “è stato costituito un comitato per istruire in Noceto un’associazione di pubblica assistenza”.

Del comitato fanno parte anche il dottor Natale Avanzini, che è stato il primo direttore Sanitario, e l’ingegner Carlo Brizzolara, eminente figura del paese.

 “Alla civile ed altamente umanitaria iniziativa – è scritto nella lettera al sindaco – non mancherà, è certo, il plauso unanime e l’appoggio del paese tutto. Ma perché essa possa sollecitamente e proficuamente iniziare l’opera sua benefica è indispensabile il concorso dell’ente principalmente interessato il comune”.

Ed ecco la proposta al comune di acquistare una lettiga “come suggeriranno persone pratiche e competenti in materia”, e gli oggetti indispensabili di primo impianto.

“L’associazione di pubblica assistenza – prosegue la lettera della società di mutuo soccorso – si assumerà l’obbligo del trasporto gratuito degli ammalati poveri all’ospedale di Parma ed a quello di Noceto quando sarà in attività (è stato inaugurato nel settembre del 1910, ndr). La sola manutenzione della lettiga sarà in seguito a carico del comune”.

Qualche diatriba sorse inizialmente, sul ruolo dell’amministrazione comunale, sulle richieste avanzate dalla società operaia di mutuo soccorso “Libertà e Fratellanza” dalla società di pubblica assistenza.

Nel giugno del 1910 il consigliere comunale Coppola chiede al sindaco come mai è stato concesso un sussidio alla società sportiva “Aurora” e non alla Pubblica Assistenza.

Il sindaco replica che non si trattava di un sussidio, ma di vincolare il bilancio ad una spesa per l’acquisto di due lettighe, concessione locali e pagamento di una quota annua.

Poi tutto si appianò, e la benemerita associazione iniziò la sua opera con due lettighe: una a mano con le ruote di legno, e l’altra invece ippotrainata.

È dell’ottobre del 1910 per esempio, la lettera della Fabbrica Angelo Porino di Torino, specializzata in “mobilio per uso medico ospedaliero, carrozzelle e seggiolini per malati e feriti”, che a richiesta conferma i preventivi e i disegni di una “lettiga a traino misto: a mano ed equino”.

Primo presidente fu Felice Zarotti, cui succedette poco dopo Emilio Tagliavini primo direttore sanitario il dottor Natale Avanzini.

Tra i soci fondatori si ricordano Achille Milli, Armando Camorali, Aldo Perlini, Giuseppe Rastelli (che ne divenne anche presidente), Ugo Guareschi, Tullo Vanini, Alberto Vanini, Annibale Cavalli, Muzio Chiusa.

Il comune concesse un’aula scolastica affinché in dottor Avanzini potesse istruire i militi dell’assistenza.

La prima sede fu allestita in Piazza Umberto I° (oggi piazza Repubblica), nell’edificio che accoglieva il municipio, la pretura ed il carcere mandamentale (oggi casa Vanini, dove nel 1999 è stata posta una targa commemorativa in occasione delle celebrazioni del novantesimo di fondazione).

Poi al trasferimento in Via Orlando Bianchi, in un edificio di proprietà comunale poi alienato, ed infine nella nuova, funzionale e più adeguata sede di via Passo Buole, inaugurata nel 1991.

Gildo Mellini

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